Agile: facciamo le pulizie di primavera

Sarà l’aria primaverile e i primi germogli sugli alberi, o forse le giornate più lunghe. Fatto sta che in questo periodo dell’anno c’è qualcosa che ci fa venire voglia di fare ordine (e non solo in casa). Quale occasione migliore per concentrare le energie a rinfrescare le pratiche Agili messe in atto dal proprio team?

Un aggiornamento nelle proprie pratiche Agili può avere senso per diverse circostanze: per esempio la composizione del team è cambiata con l’arrivo di nuove persone. Oppure a cambiare è stata la direzione del progetto/prodotto. O ancora ci si può rendere conto che nessuno ha davvero sotto controllo il backlog arretrato. Tutti questi sono indicatori del fatto che può essere utile fare le “pulizie di primavera”. Ma da dove cominciare? Ecco alcuni suggerimenti.

 

#1: Identificare gli obiettivi

Per prima cosa è importante identificare le aree sulle quali concentrarsi. Questa attività aiuta ad indirizzare le azioni giuste per soddisfare gli obiettivi aziendali.

Le aree chiave su cui concentrarsi sono le persone, i processi e le tecnologie.

Persone: il team ha la giusta mentalità e le giuste competenze per supportare i clienti?

Processi: il processo in uso è efficace? Capiamo il “perché” che sta dietro al processo o semplicemente ci facciamo trasportare dalla corrente?

Tecnologie: abbiamo gli strumenti giusti per supportare i nostri obiettivi e quelli dei nostri clienti? Usiamo gli strumenti in modo efficace?

Se rispondendo alle domande sopra si identificano delle mancanze, si può creare un piano di miglioramento da attuare.

 

#2: Team reset

Un ottimo esercizio è quello di cercare di osservare il team da un punto di vista esterno per assicurarsi che la squadra stia procedendo nella giusta direzione al fine di soddisfare gli obiettivi aziendali. Qualche suggerimento:

Check-up del team: chiedere al team di valutare se stesso e identificare le aree su cui vorrebbe concentrare azioni di miglioramento.

Rivedere le regole del team: per assicurarsi che i componenti del team siano allineati, chiedere al team di rivedere le regole precedentemente definite nel working agreement, o addirittura di ripartire da zero.

Rivedere i 12 principi dell’Agile: assicurarsi che il team interiorizzi questi principi migliorerà la comprensione della metodologia e di conseguenza il processo.

 

#3: Fare pulizia nel backlog

Alzi la mano chi in casa o in ufficio non ha “il cassetto del casino”. Cos’è? E’ quel posto dove si mettono le cose di cui non abbiamo bisogno in questo momento ma che (crediamo) potranno venirci utili in futuro. Nel tempo si accumulano così tante cose che a un certo punto non sappiamo più che cosa ci sia dentro e se anche ci fosse qualcosa che può effettivamente servirci, faremmo molta fatica a trovarlo.

 

 

Una delle cose belle dell’Agile è la flessibilità nel cambiare le priorità. Sfortunatamente ci possono essere effetti collaterali: per esempio se un team lavora a piena capacità su storie che cambiano spesso di priorità, il backlog rischia di diventare un buco nero. Può contenere vecchi requisiti, issue relative a debito tecnico ormai dimenticate, bug a bassa priorità rimasti nel backlog.

Da dove cominciare per fare pulizia? Il modo migliore è eseguire un rapido triage ed eliminare le cose che non sono più necessarie. Per esempio errori e duplicati si possono eliminare subito, così come vecchi requisiti ormai diventati obsoleti. Dopodiché si possono raggruppare le storie simili e riassegnare una priorità. Fare ordine nel backlog è anche un’opportunità per organizzare il debito tecnico ed impostare un piano per ridurne un po’ ad ogni sprint.

 

#4: Trovare il ritmo giusto

Per migliorare il processo, invece che cercare di sistemare tutto in una sola volta è meglio applicare un approccio incrementale di miglioramento continuo: è quello che nella Lean si chiama Kaizen ed è essenzialmente il ciclo di pianificazione, esecuzione, studio e adozione di miglioramenti incrementali nel tempo.

Il team può identificare opportunità di miglioramento nell’ambito del check-up, o anche durante le retrospettive. Non è necessario apportare tutte le modifiche in una volta sola: per cominciare se ne possono scegliere una o due, applicarle e valutare l’impatto sul team.

 

#5: Espandere i successi

Quando si fanno le pulizie di primavera non solo si decide quali cose eliminare, ma anche quali tenere. Per questo bisogna assicurarsi che il team identifichi le cose che lo rendono di successo, tanto quanto riconosce i propri punti deboli. Questo esercizio può aiutare il team ad avere più consapevolezza, a crescere e raggiungere risultati migliori.

 

Le pulizie di primavera fanno bene al team

Riordinare le pratiche Agili adottate all’interno dell’azienda offre l’opportunità di rinnovare la concentrazione, la passione e l’impegno del team. Quindi comincia con le pulizie!

In ogni team c’è sempre spazio a miglioramenti. Saremo lieti di rivedere insieme a te i tuoi attuali approcci in una sessione strategica con un nostro consulente di technical leadership; scrivici a info@openinnovation.it

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